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CINENOTIZIE IN POESIA E PROSA

 

La giornata di sabato 25 novembre 2000, presso il Cinema Edison d’essai, è stata dedicata a Cesare Zavattini e all’esperienza dei Cinegiornali liberi.

L’iniziativa è stata organizzata dai Comuni di Parma e Reggio Emilia, dall’Archivio del Movimento Operaio e democratico, dall’Archivio Cesare Zavattini di Roma-Reggio Emilia, dalla Cooperativa Edison in collaborazione con l’Unione Italiana Circoli del Cinema e il Cineclub Zavattini di Parma.

All’interno dell’iniziativa è stato presentato il volume Cinenotizie in poesia e in prosa – Zavattini e i cinegiornali liberi, a cura di Tullio Masoni e Paolo Vecchi, per le Edizioni Lindau di Torino. I curatori e il saggista Ansano Giannarelli hanno ricostruito quell’esperienza.

Nel pomeriggio, nella Galleria delle Colonne, adiacente il cinema, è stata inaugurata la mostra fotografica di Gianni Berengo Gardin dedicata a Zavattini, dal titolo: Luzzara, un paese vent’anni dopo.

Nelle serate di sabato 25 e domenica 26 novembre, sempre presso il Cinema Edison d’essai, sono stati proiettati, gratuitamente, i Cinegiornali liberi. La manifestazione si è conclusa con la proiezione del film La Veritààà nella serata di lunedì 27 novembre.

La straordinaria e febbrile esperienza dei cinegiornali liberi rappresenta uno dei momenti più alti ed emblematici dell’incompiutezza zavattiniana, un atteggiamento generosamente dispersivo e più o meno consciamente seminale dietro cui si intravede una tensione dell’intelletto ma anche un’esigenza morale, l’angoscia quasi frenetica di non poter dire tutto, di non poter essere ovunque. Nato per realizzare l’utopia di “un cinema di tanti per tanti, un cinema continuo, un cinema di guerriglia, un cinema insieme, un cinema subito, un cinema a zero costo”, e anche polemicamente “un cinema della fretta”, il movimento consuma la propria parabola in sintonia con la cultura del Sessantotto, della quale condivide ansia di rinnovamento e limiti teorici, poeticità del “gesto” e più concrete esigenze politico-sociali. Il libro, nato sulla falsariga del convegno Una straordinaria utopia: Zavattini e il non film, oltre a riflettere sul fenomeno attraverso saggi con diverse angolazioni (Masoni-Vecchi, Giannarelli, Gambetti, De Santi, Campari, Schiaretti, Valdesalici, Scarnati-Di Bitonto), a documentarne la genesi anche con interventi, in qualche caso inediti, del Grande Luzzarese e di suoi antichi compagni di avventura (Agosti, Isaia, Toti), si sforza di collocarlo in prospettiva, attraverso le testimonianze di chi (Ferrario, Gabanelli, Segre, Szomjas), facendo cinema o televisione, si muove oggi in direzione analoga, condividendone stimoli e obiettivi pur nel mutato panorama multimediale.

Oltre ai curatori, erano presenti anche Arturo Zavattini, Ansano Giannarelli e Gianni Berengo Gardin, che per l’occasione ha inaugurato una sua mostra fotografica dedicata all’autore di I poveri sono matti.

 

 
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